Diego e Lucia

Diego e Lucia

lunedì 6 settembre 2010

A casa





































Il tanto atteso e un pò temuto arrivo in Italia a casa dei nonni è stato bellissimo. Non solo i bambini sono stati sereni e perfettamente a loro agio, ma anche hanno dato tanto calore e allegria. Brayan ha da subito suonato la chitarra del nonno Giuseppe e cantato le sue canzoncine,







Miguel ha giocato con la trottola del nonno che ha subito imparato a far roteare con grande soddisfazione e orgoglio da parte di mio padre. Hanno molto apprezzato il famoso sugo con le polpette di nonna Maria. Sono ovviamente stati coperti di regali: biciclette, gommone, maschere e pinne. 12 ore di intensa attività giornaliera ( e di chiacchere di Brayan che notoriamente non sta mai zitto) hanno stremato tutti compreso Yuri che ora ha smesso di sonnecchiare per tutto il giorno in attesa del nostro rientro.








Poi sabato notte il viaggio verso casa nostra carichi di bagagli e finalmente l'arrivo a casa ( tutta per noi ? ci hanno ripetutmente chiesto). Anche qui i fantastici due sono stati FANTASTICI, entusuasti, hanno gironzolato tutta la notte per scoprire la loro casa poi finalmente verso le cinque del mattino si sono addormentati.








Poi ancora visite, i cugini, gli amici, i vicini di casa, altri regali, altre sorprese, le uscite in bicicletta, la spesa insieme, scoprire il bidè ( si scrive così?), la pasta con i piselli, il Kinder pinguì, rincorrere le gatte, lasciare le scarpe in lavanderia. Tutto con allegria. Il fiume che scorre.








Grazie a tutti voi che ci siete stati vicino e che ci avete seguito attraverso questo blog.








Lucia, Diego, Miguel e Brayan








giovedì 2 settembre 2010

lunedì 30 agosto 2010

Si parte






















Racchiusi in 4 valigie e 4 bagagli a mano (un centinaio di chili tra vestiti, scarpe, libri, pallone, monopattino di Miguel e qualche souvenir) ci sono 40 giorni di vita in Colombia con Miguel e Brayan da portare a Cordenons. Per fortuna che le emozioni non vanno in valigia, dato il loro peso ci sarebbe costato un bel pò di sovraprezzo. Anche questi utimi giorni a Bogotà sono andati molto bene, con varie visite a musei e luoghi interattivi per i bambini come Divercity - un posto dove i bambini passano interi pomeriggi a sperimentare i mestieri degli adulti - o la pizzeria in cui i bambini si fanno (quasi) da soli la pizza (vedi foto).
Ieri, martedì 30, tutti 8 abbiamo visitato il centro storico di Bogotà, iniziando dal Santuario di Monserrate situato su una collina con splendida vista della città. Abbiamo visto il palazzo presidenziale, con tanto di foto classica dei bambini in mezzo alle guardie, bellissime chiese e gran finale in un ristorante situato in una elegante casa coloniale della Candelaria. Nonostante fosse l'ultimo giorno assieme in Colombia (Elena, Enrico, Nelson e German partiranno mercoledì 1 settembre), i bambini erano molto tranquilli - a parte qualche capriccio iniziale. Sebbene questa tranquillità sia in buona parte dovuta al loro scarso senso di orientamento spazio-temporale, ci piace leggerla come un segno di fiducia verso il loro nuovo futuro ( per Miguel e Brayan esso consiste nell' incontrare Yuri, il nostro cane, i nonni, e comprare le biciclette!). Comunque nessuna richiesta specifica sul come e quando si incontreranno con i fratelli, semplicemente non vedono l'ora di andare in Italia.
Con questa nota tranquilla salutiamo e ringraziamo tutti gli amici che ci hanno seguito in questa avventura, vi aggiorneremo a breve sul rientro.
Besos da Diego e Lucia


mercoledì 25 agosto 2010

Eccoci a Bogotà, pronti a tornare a casa

Da lunedì 23 siamo a Bogotà, in un residence (La Plenitud) con altre famiglie adottive italiane. La Plenitud sta nella parte Nord di Bogotà, una zona residenziale relativamente tranquilla e molto comoda, essendo circondata da vari parchi, centri commerciali e trovandosi vicino all'Istituto Italiano di Bogotà (piscina, tennis, calcio etc - dove si respira aria di casa e si mangia italiano!). I primi giorni sono passati bene, le persone della Dimora che ci assistono a Bogotà hanno fatto i miracoli per fare tutti i documenti i fretta: domani ci consegnano il visto di ingresso per i bambini ma dobbiamo aspettare martedì 31 per imbarcarci e tornare a casa. Per i bimbi non sarà un ritorno, ma un salto transoceanico verso un futuro tutto da immaginare. Nonostante io li stressi un pò con la lingua, sono molto tranquilli e non vedono l'ora di partire - stamattina mi hanno detto di parlare italiano con loro (si vede che non ne possono più del mio spagnolo) per abiturasi al suono etc. In questi giorni a Bogotà con loro è filato tutto liscio, non ci sono capricci da segnalare se non i soliti patteggiamenti sul cibo (loro sono abituati a mangiare pollo, patate fritte e frijoles-fagioli in umido due volte al giorno, ma noi non ne possiamo più e cerchiamo di dirottarli, con scarso successso, su pizza, pasta e verdura).
Nei prossimi giorni faremo un po di turismo, mezza giornata dedicata ai nostri interessi e mezza giornata ai loro (parchi, piscina, musei interattivi per bambini) insieme ad Elena, Enrico, Nelson ed Herman, prima che i 4 fratelli si separino per il viaggio in Italia. Vedremo che succede, e cercheremo anche di mettere ordine nelle emozioni vissute in questi 40 giorni in Colombia prima di aprire il nuovo capitolo "tutti a casa".
Besos por todos,
D&L

domenica 22 agosto 2010

20 luglio - 22 agosto
















Eccoci qui dopo circa un mese a scrivere l'ultimo post da Manizales, domani partiremo per Bogotà ultima tappa di questa avventura in Colombia.
Non sappiamo ancora bene cosa significhi Manizales per la nostra vita, ma ora che dobbiamo partire sentiamo una certa nostalgia per questo luogo fino a poco tempo fa del tutto sconosciuto.
Qui abbiamo vissuto uno dei momenti più importanti della nostra vita: la nascita della nostra nuova famiglia.
Cable Plaza, el bosque popular, la collina di Cipre, i cavalli di Tierra Viva , sono stati lo scenario di tante emozioni, e saranno per sempre nei nstri cuori.

Grazie alla gente di Manizales, al loro buon cuore,

Grazie alle commesse che con il loro sorriso e la loro pazienza ci hanno aiutato a vestire i nostri piccoli

Grazie ai tassisti che ci hanno scorrazzato con gentilezza e discrezione

Grazie ai portieri dei condomini, alla loro simpatia e professionalità

Grazie a tutte le persone dell’ICBF

Grazie all’avvocato Angela

E grazie a Wilma e Ivan e alla loro famiglia per l’amore con cui ci hanno accolto e assistito per tutto il tempo
Buena vida a tutti.
Lucia

venerdì 20 agosto 2010

Preparativi per l'Italia


Continuano i preparativi per il viaggio in Italia, via Bogotà, con l'ansia di non farcela a partire il 31 agosto (se salta, se ne parla il 6 settembre per voli strapieni!). Ieri è stata una giornata importante, abbiamo ritirato i nuovi passaporti di Miguel Angel Serraino Fratino e di Brayan Camilo Serraino Fratino. E' stato emozionante vedere Miguel e Brayan, all'ufficio anagrafe di Manizales, fare le prove per firmare con i nuovi cognomi: tutto è andato liscio, con tanti auguri da parte degli impiegati e di alcune persone in coda allo sportello. I nuovi cognomi sanciscono, per Miguel e Brayan, la loro nuova identità anagrafica e per noi rappresentano un ulteriore presa di coscienza della grande responsabilità che ci siamo assunti. Inizia anche una nuova tappa, con nuove incognite: che succederà al rientro? come vivranno la separazione dal loro mondo (la lingua, il cibo, i programmi tv in primis)? come reagiranno alle aspettative, che seppur graduate, sentiranno addosso? Le conferme che ricevono da noi potrebbero non essere sufficienti a costruire nel profondo quell'identità anagrafica stampata nei passaporti.
Per questo abbiamo iniziato a farli parlare ogni giorno di più in Italiano, e a fantasticare su quello che faremo a casa - gli descriviamo la casa nei dettagli, l'incontro con i parenti, le passeggiate con il cane, la visita alla loro nuova scuola prima che inizino le lezioni. Oggi abbiamo fatto un pò di shopping di souvenirs, loro hanno voluto due chitarrine colombiane (vedi foto in cui si esibiscono per noi in concerto) ed un modellino del camion tipico con la scritta La Dorada (la loro città di origine), la Colombia da portare in Italia nella loro stanza, il passato e il futuro!.
Da lunedì 23 saremo a Bogotà nello stesso edificio con Elena, Enrico, Nelson e German. Finora l'integrazione tra i fratelli in due famiglie diverse è andata bene, ma dobbiamo prepararci alla separazione geografica che avverrà in Italia. Stando assieme a Bogotà per circa 10 giorni, cerchermo di preparali soprattutto a questo evento, forse una delle tappe più difficili tra quelle finora affrontate. A Cartagena, i ritmi e i tempi della vacanza ci hanno sicuramente agevolato nel compito di farli sentire vicini in due famiglie diverse. Cercheremo di fare altrettanto a Bogotà, continuando questo complicato processo.
Diego & Lucia

mercoledì 18 agosto 2010

Il punto di vista del tassista

Dopo quattro settimane di convivenza, le novità scarseggiano -sopratutto in vista del grande evento per tutti e 4, l'arrivo/rientro in Italia. Le giornate passano all'insegna delle tappe burocratiche necessarie a completare l'iter della documentazione, dei pasti, dei divertimenti e di lavoro al computer per noi due. Ieri un autista è andato al La Dorada a prendere i nuovi certificati di nascita, che sono stati consegnati oggi mercoledì 18 agosto al'ICBF di Manizales e spediti all'ICBF di Bogotà per prepare la certificazione di conformità necessaria ad ottenere il visto di ingresso in Italia per i bambini. Domani andiamo a fare i passaporti di Miguel e Brayan, e domenica o lunedì ci trasferimao a Bogotà per completare il tutto. Non bastasse la mole di documenti da preparare, ci si è messo anche il periodo di alta stagione dei voli per l'Europa, per cui sarà difficile trovare 4 posti prima del 31 agosto (noi abbiamo trovato posto il 31, ma siamo incerti se confermare prima di avere i visti in mano).
Purtroppo piove quasi ogni giorno, ed i bambini in casa soffrono (adesso stiamo in un condominio recintato con campetto di calcio, il che li rende molto felici quando possono stare fuori) -per cui dobbiamo invertarci di tutto e facciamo parecchi spostamenti al giorno in taxi. Dopo decine di viaggi in taxi, abbiamo realizzato che il tassista riflette un pò la visione generale della popolazione locale verso l'adozione internazionale -essendo una persona che per 10-20 minuti o più condivide uno spazio stretto con questa strana famiglia (nel nostro caso, 2 bambini evidentemente autoctoni e 2 genitori di cui la mamma non è sicuramente autoctona - sulla mia origine sono più incerti!). Cerchiamo di fare una sintesi delle tipologie dei tassisti e del loro punto di vista. La più frequente è sicuramente quella del tassista che fa finta di niente con noi genitori adottivi, ma incomincia a dialogare in spagnolo con i bambini. In questa situazione Miguel tace o risponde a monosillabi, mentre Brayan (il più piccolo) inizia a parlare e non la smette più. Poi ci sono i tassisti più intraprendenti, quelli che pensano che i bambini sono colombiani e quindi loro (i tassisti) sono autorizzati a chiedere quel che gli passa per la testa. Di fronte al più "impiccione" di questa categoria, cioè uno che si è messo a fare domande dirette tipo "avete incontrato i genitori dei bambini prima di adottarli?", Brayan gli ha detto direttamente: "noi siamo dell'ICBF, loro sono italiani e ci hanno adottato". Fantastico, la conversazione è finita lì. Un'altra categoria è quella dei tassisti paternalisti, quella che si sente in dovere di fare le raccomandazioni ai bambini perchè sono tanto fortunati ad avere due genitori che si prendono cura di loro e li portano in un paese ricco e quindi devono comportarsi bene (in questo caso la risposta di Brayan è "..con amor y respecto"). Anche in questo caso, Miguel partecipa il meno possibile alla conversazione/monologo, mentre Brayan si lancia in varie considerazioni (che passano dal fatto che siamo medici a quello che farà in Italia etc). Ultimamente, Brayan incomincia a chiedere ai tassisti se parlano italiano e inizia subito una litania delle parole e dei numeri che conosce con tanto di traduzione spagnolo-italiano. Oggi non capivo cosa mi chiedeva il tassista, lui si è imtromesso dicendo che sapeva un pò di italiano e poteva spiegarmi la questione.
Dopo un centinaio di viaggi in taxi con i bambini siamo arrivati a queste conclusioni: se il punto di vista dei tassisti rappresenta quello della popolazione generale, gli abitanti di manizales ci sembrano molto solidali con i genitori adottivi stranieri e partecipano caldamente -anche se non richiesti- al processo adottivo; le differenti reazioni di Miguel e Brayan dimostrano il diverso livello di consapevolezza del loro percorso esistenziale e, quindi, delle ferite che i nostri due bambini si portano dentro. Chissà cosa succederà con i tassisti italiani, non vediamo l'ora di sperimentarlo!
Hasta manana o post-manana
Diego & Lucia

lunedì 16 agosto 2010

Ferragosto Manizalese







Anche noi abbiamo festeggiato il ferragosto: gita a cavallo, festa di aquiloni e giro in teleferica! Sebbene qui agosto sia il mese del vento, domenica se ne è visto poco e per far alzare gli aquiloni i bambini correvano come dannati. A Manizales vanno matti per gli aquiloni (las cometas), e la domenica si trovano grandi e piccini in una collina in cima alla città a giocare e a farli volare. Grande eccitazione per Miguel e Brayan, che si sono trovati con Nelson ed Herman, ma aquiloni quasi sempre a terra. Il divertimento però non è mancato, per adesso è un collante importante per tutti noi.
Il ferragosto è stato anche gita a cavallo, nella campagna Manizalese! Miguel ci aveva garantito di aver già cavalcato -e su questo grandi film sulla sua vita alla finca- ma in realtà era la prima volta che montava a cavallo ("voglio stare sul cavallo con papi..") mentre Brayan ha sfiancato tutti con centinaia di domande al pover senor che ci ha scorazzato per mezzora (non è stato zitto un secondo, tanto che Miguel gli ha detto che se la prossima volta non tace resta a casa).

Una cosa di Manizales di cui non abbiamo parlato è la teleferica, tipo seggiova delle dolomiti. Collega la parte alta e bassa della città, e al costo del biglietto di autobus si gode un magnifico panorama. I bambini ne vanno matti, non so quanti giri ci siamo già fatti.

Se, in questa fase conoscitiva, il divertimento gioca un ruolo importante sappiamo che presto l'incantesimo passerà e, nella quotidianetà, il suo ruolo verrà ridimensionato. A questo proposito, abbiamo iniziato a spiegare a Miguel e Brayan il contesto generale in cui si troveranno immersi al loro arrivo in Italia. In pratica, cerchiamo di prepararli -molto sommariamente- ai principali stress che inevitabilmente dovranno affrontare. Il primo è la lingua: gli abbiamo detto che in famiglia nessuno parla spagnolo e la cosa li ha sorpresi tantissimo,oltre le nostre aspettative (Brayan, in particolare, si è molto preoccupato che il nonno Giuseppe possa non capirlo quando andranno a pesca). Sapere che nel posto al mondo dove andranno a vivere la gente non parla la loro lingua ha disorientato Miguel e Brayan, e questo la dice lunga su cosa possa passare per la loro testa in questi giorni - ma facciamo fatica anche noi a mettere in ordine le emozioni.
Diego & Lucia


domenica 15 agosto 2010

Usted nunca pare comer!

Rieccoci a raccontare le nostre giornate, dopo un piccolo black out dovuto al ritorno a Manizales dopo la bella vacanza al mare a Cartagena, il cambio di casa a Manizales (adesso stiamo in un appartamento di un'amica di Angela, il nostro avvocato) e il ri-adattamento all'altura. Infatti, Manizales è a 2.200 mt, e arrivando dal mare in poche ore si può soffrire del così detto mal di montagna, dovuto al mancato adattamento dell'organismo alla ridotta pressione atmosferica. Così per due giorni abbiamo sofferto di cefalea, malessere e lieve dispnea da sforzo. In più siamo arrivati in una nuova casa, (la terza!) in un nuovo quartiere da conoscere, i bagagli da sistemare, il bucato da fare, ecc. ecc. Ora è tutto passato, siamo in forma.
Venerdì 13 abbiamo ottenuto dal tribunale di Manizales il decreto che sancisce definitivamente l'adozione, quindi un altra importante tappa è stata raggiunta. Da ora è iniziato il conto alla rovescia, non vediamo l'ora di tornare a CASA.
Anche i bambini sono eccitati all'idea di partire per l'Italia e da quando li abbiamo portati a fare le foto per i passaporti ne parliamo continuamente. Sono contenti di vedere e riconoscere i nostri familiari (e sopratutto Yuri, il nostro cane) con Skype. Poi fantasticano su come sarà la loro casa e la loro vita in Italia. Hanno anche formulato delle precise richieste. Miguel ha chiesto nell'ordine: una bicicletta, una moto ( piccola), uno skate bord, una camera tutta per lui con televisione e con bagno privato (a questa richiesta risata sonora di Diego), e andare a pesca con il nonno Giuseppe. Brayan invece ha chiesto: di fare la Prima Comunione, di festeggiare il compleanno con la torta con le candele e gli amici, di vestirsi a Natale con giacca a vento, sciarpa, cappellino di lana con pon pon e di andare a cantare le canzoncine natalizie sotto la neve ( lo ha visto in TV), una bicicletta, di andare in motagna sulla neve da nonno Francesco. Noi siamo divertiti di questo, ma anche leggermente preoccupati ( la nota sindrome del Genitore Bancomat ) per cui cerchiamo di inserire nelle discussioni e nei racconti serali anche il concetto di studio, lavoro, educazione, merito, valore del denaro.
Per darvi un'iea di come procede la relativa presa delle misure (noi di loro e loro di noi), vi raccontiamo questa piccola scenetta. Ristorante dell'hotel di Cartagena, Diego particolarmente pressante nell'impartire a tutti elementi di principi nutrizionali (la storia dell'equilibrio fra proteine, vitamine, glucidi ecc, vecchio cavallo di battaglia professionale). Tutto bene, i bimbi un pò stressati, ma ubbidienti (pur di finirla presto e di andare tutti in piscina o in spiaggia) Prova buffet superata discretamente, fino a quando compare il dolce - non uno qualsiasi ma quello che piace a Diego. Panico: è arrivato il paventato momento di incoerenza educativa in cui tutti si cade. Diego, che poco prima aveva detto ai bimbi che non potevano mangiare troppo pollo e patate, si presenta al tavolo con una quantità di dolci atta a sfamare mezza sala. Sguardo perplesso di Brayan e Miguel (ma questo ci fa o ci è, si direbbe a Roma), assaggiano un dolce (al momento non vanno matti per i dolci) e poi dicono che basta, si va in piscina. Diego non ci sente, e mentre azzanna l'ennesimo pasticcino sente Brayan che gli dice con l'indice puntato scandendo bene le parole e con la stessa mimica che usa Diego : USTED NUNCA PARE COMER! ( tu non la smetti mai di mangiare!) Da allora Diego mangia dolci nascosto in cucina.
Lucia e Diego

venerdì 13 agosto 2010

mercoledì 11 agosto 2010

In libreria

Carissimi, qui tutto procede con alti e bassi, piccole difficoltà quotidiane e grandi momenti di tenerezza.
Ogni tanto sentiamo il bisogno di ritrovarci, di ristabilire i confini della realtà in cui stiamo vivendo e così noi genitori formiamo delle piccole sedute di autocoscienza: io con Elena, Enrico con Diego. Perchè questo è un pò come un gioco dei ruoli , ognuno di noi "patisce" per se stesso quello che succede e a volte il conflitto è totale: con il figlio maggiore , con il figlio minore, con il coniuge. Solo la controparte che sta vivendo le stesse sensazioni può comprendere.
Le nostre telefonate e i nostri incontri ci aiutano molto a capire dove siamo, ci confortiamo e ci sosteniamo a vicenda e ci aiutiamo anche a fare chiarezza. Ho pensato che quello che doveva essere un motivo di criticità ( 2 famiglie che separano 4 fratelli) in questo momento è diventato un vantaggio per noi genitori.
Comunque per ora i bambini rispondono bene e tendono ad ubbidire, la durata dei musi a dinieghi e minore, riusciamo a portarli anche a spasso per la città, nei musei e addirittura in libreria dove stanno abbastanza composti e mostrano qualche interesse per i libri. Miguel ieri è stato attratto da un piccolo libro che illustra la coltivazione del caffè, gli si è illuminato il viso e mi ha mostrato tutte le fasi con competenza. Mi è sembrato bellissimo e un bel segnale che aprisse il suo cuore al ricordo del passato, cosa che ora fa assai raramente.
Ci chiediamo quando succederà che tutto il dolore e il trauma del passato ci verrà schiantato addosso, per ora sono molto controllati stranamente non piangono mai .(!?)
Ora vado, i bimbi mi chiamano per andare in piscina. Nel pomeriggio incontro con Elena in città da sole per gentile concessione dei papà
Lucia

sabato 7 agosto 2010

Pensiero laico!











Il fatto è che i nostri figli sono “normali” e in quanto tali sono egoisti, capricciosi, egocentrici, insomma quando vogliono sanno essere dei piccoli tiranni.

In questi giorni di vacanza abbiamo forse allentato il controllo delle reglas e immediatamente ne abbiamo pagato le conseguenze. E’ incredibile verificare come questi esserini sappiano esattamente intuire i nostri punti deboli e sappiano immediatamente approfittarne e insinuarsi nelle nostre vite per trarne il maggior vantaggio possibile. Non so se ciò ha che fare con istinto di sopravvivenza, con richiesta di attenzioni o semplicemente con semplice e puro egoismo.

Ieri abbiamo organizzato una gita alle Islas del Rosario con gita in barca attraverso l’arcipelago al largo di Cartagena, visita all’acquario con spettacolo di delfini, approdo all’isola dei pirati, una splendida isola caraibica con sabbia bianca corallina e palme, abbiamo mangiato sotto le palme, affittato maschere e pinne per lo snorking, e ovviamente papi ha acquistato di tutto ( mango, gelati,bibite).
Siamo tornati in albergo il tardo pomeriggio, noi distrutti, loro, i tiranni, per nulla.
Dopo cena hanno voluto andare allo spettacolo di animazione bordo piscina. Diego è rimasto in camera “cotto” dalla giornata e mami ha accompagnato i pequenos allo spettacolo, ancora bibite, balli giochi ecc, ecc.
Rientro in camera alle 22.00. Non era ancora abbastanza! Mami televisione! con tono perentorio. Papi rintronato dal colpo di sole della giornata contravviene alla regola ( solo 1 ora di TV al giorno e mai dopo le 20.00) e concede 10 minuti di TV. Errore fatale. Si perde il controllo della situazione: Brayan non vuole lavarsi i denti , mi risponde con un sonoro NO, non mi ascolta e passa direttamente a giocare con le automobiline, Miguel si rifiuta di spegnere la TV, entrambi si rifiutano di indossare il pigiama e di dare la buona notte e spegnere la luce. Mamma esplode, (avete presente tuoni e fulmini ?) rimproveri e promessa del Grande Castigo per l’indomani.
E così oggi niente piscina, niente spiaggia, 2 ore di scuola con mami reclusi in stanza ( tema: Cosa ho imparato ieri e Rispetto ed Educazione), visita al Museo di Arte Moderna di Cartagena, nel pomeriggio libera scelta fra visita al Museo dell’Inquisizione o siesta in camera. Hanno scelto la siesta in camera.
I bambini, furbissimi, evidentemente sanno stare al mondo, hanno capito perfettamente, oggi sono stati docili, educati, amorevoli, si sono adattati perfettamente alla nuova situazione.
Forse Belen Monica e Giuseppe non sono d’accordo, ma oggi da genitore tiranneggiato mi sento di concludere con questa vignetta pubblicata dal El Tiempo di domenica.
Lucia

giovedì 5 agosto 2010

Tipi da spiaggia

Qui si fa vita da spiaggia, mare, spiaggia, piscina, chiosco delle bibite, animazione bordo piscina. Devo dire che è il mio ambiente naturale e sono perfettamente a mio agio. Anche i bimbi lo sono e siamo tutti molto rilassati. Si sta sempre in infradito e costume, al massimo una maglietta anche se Diego ci vorrebbe in scarponcini da trekking, ma lui è di estrazione montanara. Io ho modo di trasmettere il mio personale patrimonio di conoscenza di vita da spiaggia di fratello minore: insegno ai bambini a nuotare, a tuffarsi sull’onda ( qui ci sono delle fantastiche onde spumeggianti dell’oceano) e a saltare sull’onda troppo alta al momento giusto, a difendersi dagli assalti delle bombe di sabbia del fratello, a evitare gli agguati subacquei del fratello che attenta al tuo costume, a far resistenza ai richiami del genitore ( in questo caso Diego) e restare in acqua fino all’ultimo minuto ( non ho mai creduto alla storia della pelle dei polpastrelli che si arriccia come segnale di OUT) , alle battaglie di gavettoni. Così la figura materna che, come da manuale, è sempre un po’ incasinata, si arricchisce di una valenza nuova. Stamane l’apoteosi quando in piscina sono stata insignita del titolo di goleador del torneo di water polo con 6 golazzi segnati! Mamita campiona.

mercoledì 4 agosto 2010

Hola amigos italianos







Hola, questa sera il blog la farò con Miguel e Brayan che si stanno annoiando qui al bar con noi (ore 20.40) e stanno assaltando il MIO PC... ecco Miguel si è appropiato del fatidico mezzo di comunicazione...acch..
...Miguel esta felix porque my papà me lleva a la piscina y ala playa y gueyo a villar y pin pon. Aqui esta una foto de Miguel que juga a villar y de Brayan che nada. Hasta manana a la tarde, Miguel y Brayan... ( ?!)
.... ecco si sono già stufati ..ho riconquistato il mio PC ma mi stressano che in piscina c'è lo spettaco musicale, va bè scusate ma oggi è vacanza anche per i bloggers.
besos
Diego, Lucia, Miguel y Brayan

martedì 3 agosto 2010

Internet KO in albergo!

Tutto procede bene a Cartagena, mare e piscina e minime scottature più braccialetti e occhialetti da veri ometti da piscina. Grandi progressi natatori di entrambi e a biliardo di Miguel che è imbattibile (ho fatto anche le foto, ma siamo senza internet in hotel per un temporalone tropicale e non riesco a metterle nel blog, sto scrivendo dal bar con WIFI vicino l'Hotel). Siamo andati a vedere Cartagena, la parte storica, una vera meraviglia coloniale chiusa al traffico- visita alla cattedrale, ognuno con la propria audio guida e i ragazzi sono andati a sedersi sulla sedia del vescovo nel mezzo dell'altrare principale per ascoltarla comodamente. Si sono abituati ad incontrarsi, e poi ad andare ognuno con la sua nuova famiglia senza problemi (tropo bello per essere vero, speriamo che duri almeno qui in Colombia, in Italia abbiamo il supporto della Dimora!). Oggi pomeriggio, tra una partita di ping-pong e una di biliardo abbiamo fatto anche la tabellina di Pitagora, una cosa leggera giusto per farmi un'idea di dove sono: sollievo, la sanno usare bene.
Che dire, oggi è stata una giornata molto tranquilla -se ricordo bene ho perso la pazienza una sola volta con Brayan che urlava al bar - per il resto hanno voluto gli spaghetti e ovviamente non li hanno mangiati, a colazione oggi non hanno voluto uova e salsiccia ma hanno chiesto ciococrisp- Lucia è anche andata da sola a fare un minimo shopping.
Nulla da segnalare insomma,
besos
diego

lunedì 2 agosto 2010

Tutti al mare!

Che giornata! Svegliati alle 3 da Miguel e Brayan che, con 1/2 ora di anticipo sulla sveglia, ci avvisavano che era ora di alzarsi per andare a prendere l'avion per la plaja (=Cartagena) e a letto alle 22 dopo una partita di biliardo con los ninos al 18° piano dell'hotel Plaza di Cartagena! In un giorno così si scoprono tante cose. Miguel e Brayan hanno fatto il loro primo volo in aereo, e hanno visto il mare per la prima volta (in entrambe le situazioni mi sembravano a loro agio, incluso il bagno nel mar dei caraibi con un sole bestiale) e noi abbiamo scoperto quanto sono autonomi. Un'autonomia che spaventa, perchè sono talmente fragili che vorresti fare tutto per loro come se avessero 3 o 4 anni. Miguel assorbe come una spugna qualunque nuova esperienza, si è messo a giocare a biliardo con dei ragazzini tipo lui dicendo che sapeva giocare (? dove potrà aver imparato?), cercando sempre il ns sguardo (a un certo punto della serata ha pure presentato Lucia ai suoi nuovi amichetti). Quando decidiamo per loro cosa devono mangiare si adombrano e con gli occhi ti dicono: ma perchè non posso mangiare quello che mi pare? perchè sei partito da pordenone per venirmi a dire che a colazione un bambino di 9 anni non mangia uova e salsiccia ma latte e ciococrisp? e perchè non si può mangiare pollo a pranzo e a cena?. Ha ragione, domani mangia quello che gli pare e poi si vedrà..
Che dire, oggi penso (pensiamo) di aver capito che accettare e rispettare la loro autonomia e la loro cultura sia importante per la crescita di tutti e 4. In fondo, in Italia, dovranno fare loro un grande sforzo di adattamento ai nostri usi e costumi: quindi cerchiamo di dare il buon esempio. Domani farò qualche foto e le metterò nel blog , li vedo già un po cambiati.
Buenos dias
diego

domenica 1 agosto 2010

W i papà




Dedico questo primo post di Agosto ai papà Diego ed Enrico.
Sono grandiosi in questo ruolo, posseggono e dimostrano con i bambini e con noi le migliori qualità della mascolinità.
Sono forti, affidabili, autorevoli, teneri, giocosi, sicuri, pazienti.
Auguro ai nostri figli di assomigliare ai loro papà.
Lucia

sabato 31 luglio 2010

La Grande abbuffata

Ancora pioggia, niente parco dunque, si opta per mattino in centro città e pomeriggio al cinema.
Ovviamente, come sempre quando piove, siamo finiti al grande Centro Commerciale ( non-)luogo accuratamente evitato a casa, ma qui spesso frequentato perchè comodo e sicuro. Qui tutto si può avere, tutto si può comprare: abiti, giochi, cinema, cibo.
Il cibo appunto, riflettevo con Diego come buona parte della giornata graviti intorno alla rappresentazione, la ritualità, la densità fisica e simbolica del cibo. Attraverso l’aspetto rituale, la stilizzazione della preparazione, della consumazione e dell' allestimento del cibo ci scambiamo informazioni, messaggi, modi di pensare. I bimbi ci dicono che hanno o hanno avuto molta fame, e che a loro non interesssa sperimentare nuovi sapori, sono affezionati al solito cibo che evidentemete li ha saziati e che li rassicura e sono soprattutto attenti alla quantità, vogliono il piatto pieno di tutto.
Da parte nostra noi genitori abbiamo l'idea ossessiva che il cibo ci rappresenti e non a caso i nostri primi interventi educativi si sono focalizzati sulla questione del cibo.
Devo dire che ci siamo venuti incontro: noi abbiamo dovuto imparare con fatica ad essere rispettosi dei loro gusti ( all'inizio li guardavamo inorriditi) e loro a rispettare le regole del bon ton che gli abbiamo insegnato ( ora Miguel mangia un pezzo di pollo fritto con forchetta e coltello)
Abbiamo notato che da qualche giorno Miguel e Brayan addirittura avanzano il cibo nel piatto ( panseta plena mami dice Brayan). A noi piace pensare che significhi che la Grande Fame sia finita, che di altro alimento ora vi sia necessità, che di noi ora possano fidarsi e che a loro non mancherà mai più il cibo.
Lucia

venerdì 30 luglio 2010

Si inizia con la routine!

Il menù odierno prevedeva: mattinata, incontro con i fratelli al parco per la partitella di pallone, giostre e ritorno ognuno a casa sua per il pranzo e per il resto della giornata; pomeriggio, escuela di italiano, film in DVD e passeggiata; sera, cena a casa, lotta e nanna. Lucia tappata in casa per il raffreddore (siamo nell'inverno colombiano pioggia e umidità molto peggio di Pordenone, riscaldamento nelle case neanche a parlarne), sono andato da solo con Miguel e Brayan al parco dove Miguel ha dato sfogo alla sua passione principale, la pelotas, con aggressività e determinazione stupefacente (a ogni mio errore, la delusione nei suoi occhi aumentava). Oggi abbiamo avuto uno spettatore fisso, un poliziotto della security del parco, che non ci ha mollato un momento dalla partitella alle giostre e verso i taxi per il ritorno. ?Siamo solo una banda bizzarra o dobbiamo temere per i nostri marsupi e zaini abbandonati sulle panchine mentre rincorriamo 4 scatenati? Avendo ripetuto oggi esattamente le cose che abbiamo fatto ieri -tranne il pranzo al ristorante del parco-, ed avendo loro chiaramente anticipato il programma della mattinata, i bambini erano relativamente tranquilli: Nelson, il più grande, molto responsabile, teneva tutto sotto controllo ed interveniva alla bisogna; Miguel ancora un pò ansioso per German, è giunto a proporsi per comprargli qualcosa che mamma Elena e papà Enrico gli avevano negato. Risultato, tanti lacrimoni di German!
Oggi, con Lucia, abbiamo fatto un piccolo esperimento: io sono andato a pranzare da solo con Miguel in pizzeria e lei è rimasta a casa a pranzo con Brayan. Risultato, aumento dell'intimità tra me e Miguel e tra Lucia e Brayan con diminuzione dei capricci serali e accenni (a cena) di Miguel del suo passato nella Finca (piccola azienda agricola familiare dove ha vissuto fino a novembre 2008 e dove ci ha detto che andava a cavallo). Anche Brayan ci ha raccontato qualcosa successa nella Finca con un asino, ma poco abbiamo capito! Questo a noi sembra un gran passo avanti, in una settimana si è creato un livello di fiducia e intimità a cui non pensavamo di arrivare. Per questo siamo grati a tutti coloro che ci hanno ben consigliato, a partire da Monica, Giuseppe e Belen.
Dimenticavo: nel pomeriggio Lucia ha sgridato Miguel che proprio non muore dalla voglia di leggere e fare semplici esercizi di italiano (a settembre dovrebbe iniziare scuola da noi, quindi fra circa 50 giorni). Lui si è rinchiuso nel suo silenzio accusatorio, muso contro il cuscino, non risponde, non piange etc. Dopo alcuni minuti gli sono andato vicino per parlargli, e gli ho detto che se il suo passato non è stato felice, noi eravamo venuti sin qua per cercare di dargli un mejor futuro, per il quale l'educazione è un aspetto importante. In un attimo si è alzato, ha dato un bacio a Lucia ed è rimasto fisso vicino a lei a fare gli esercizi al computer! Strabiliante, spero che non sia solo stato merito del mio alito alla cerveza che lui detesta!
Hasta manana
diego

giovedì 29 luglio 2010

Tutto scorre


Oggi giornata "liquida"

Liquida come l'acqua della piscina del parco dove stamane ci siamo incontrati tutti. E' stato bello, divertente, i bambini si sono scambiati dei regalini e le merende, hanno giocato con tutti i giochi disponibili e poi appunto , tutti in piscina. Io e Diego abbiamo ricevuto una bella lettera da Nelson che è sempre pieno di attenzioni per tutti. Ci augura un feliz tiempo insiema a Miguel e a Brayan. Ha consegnato una lettera anche a Miguel invitandolo a comportarsi bene perchè ha una famiglia che lo ama. Chiaramente il riferimento è a ieri.

Liquida come la pioggia che nel pomeriggio è scesa continuamente e che ci costringe in casa. Fuori nubi basse, dentro panni umidi che non asciugano mai. Per un pò ho seguito i bimbi per l'ora di scuola pomeridiana poi Diego è uscito per delle faccende e io ho ceduto a quello che non si dovrebbe mai fare: ho parcheggiato i bimbi davanti alla TV. Avevo voglia di isolarmi davanti al mio PC, di scrivere alle amiche, di leggere la posta, di seguire le news sul sito del Corriere. E l'ho fatto. Bambini tranquilli un poco annoiati, mamma riposata.

Liquida come la fluidità dei sentimenti di questi giorni. Tutto scorre e la metafora è semplice è quella del fiume anche se il punto di vista non è quello fisso dalla sponda, ma essere nel fiume anzi essere il fiume. l'Io natante trasportato (qualche volta anche travolto) dalla corrente . Tutto scorre non si sfugge

Liquida come il buon Shiraz cileno che ci siamo bevuti stasera a cena, ottimo catalizzatore di buon umore e pensieri positivi
Lucia

mercoledì 28 luglio 2010

Alle montagne russe delle emozioni






Che mercoledì 28 luglio sarebbe stata, per noi, una giornata ancora più particolare lo sapevamo da quando l'Istituto Colombiano del Benestar Familiar (ICBF) ci ha affidato Miguel Angel e Brayan Camillo 5 giorni prima. In 5 giorni di convivenza, infatti, la coppia adottiva ed i bambini devono decidere se si piacciono e se il percorso adottivo possa continuare (la cosidetta Integracion). Alle 11 era fissato l'incontro con la direttrice dell'ICBF e con la nostra avvocatessa che cura tutte le pratiche. Se tutto va bene, l'ICBF firma il documento dell'Integracion necessario all'avvocato della coppia per presentare istanza di adozione al tribunale competente e da li inizia la parte legale/amministrativa con montagne di documenti etc.
Bene, l'ansia incomincia a salire alle 7.30 del mattino, dopo che la sera prima io avevo decisamente perso la pazienza con Brayan che mi prendeva per i fondelli a causa del mio improbabile spagnolo: risultato, Brayan tiene il muso per 2 minuti, mentre Miguel si chiude in se stesso a lungo. Oddio, e se domani dicono alla psicologa dell'ICBF che ho perso la pazienza? E invece niente, i pupi si svegliano di ottimo umore, gran colazione durante la quale gli comunichiamo che nel pomeriggio finalmente incontreranno i fratelli che non vedono da mesi con vari incastri tra le famiglie sotitute (Miguel e German da una parte e Nelson e Brayan da un'altra).
Alle 11 inizia l'esame allICBF: incontro rapido e indolore con la direttrice (vicaria) che chiede a Miguel se si trova bene con noi e perchè: risposta, sì perchè papi mi compra di tutto! Stessa domanda e stessa risposta a Brayan, il quale aggiunge però -su evidente pressione- che sono affettuoso. Buongiorno, tanti auguri, fateci sapere come va e via di corsa con l'avvocata a presentare istanza al tribunale di Manizales. Comunichaimo all'avvocata che andremo 10 giorni al mare a Cartagena tutti 8 assieme ad attendere la sentenza di adozione piuttosto che rimanere sotto la pioggia ed il freddo di Manizales e si va a festeggiare al ristorante e poi alle giostre! E' fatta, possiamo rilassarci e goderci il meritato riposo e iniziare a proiettarci nella parte genitoriale (vedi mio blog di ieri e risposta di Gaia, mia nipote!). Sensazioni varie, difficilmente sintetizzabili, ma tutte positive ed ottimiste -sebbene da qualche parte della mente aleggino i vari memento che le tempeste si scateneranno più facilmente dopo il ritorno a casa.
Con questo spirito decisamente euforico andiamo ad incontrare Nelson e German con Elena ed Enrico. Fantastico incontro, abbracci baci commozione a fiumi giochi urla , insomma gran festa e tutti felici. Tutti tranne uno, Miguel, che non voleva più andare via da li, dai suoi fratelli, perchè voleva stare con German, il fratellino più piccolo con il quale stava nella famiglia condivisa. Piange,non vuole uscire, si butta a terra e si aggrappa alle sedie al tavolo. Boom, tutti giù per terra! Ed eccoci a guardarci negli occhi e a ri-prendere coscienza che l'adozione è accoglienza basata sulla condivisione del dolore. Era lui, il dolore della separazione -in questo caso delle separazioni, prima dalla madre e poi dal fratello- il convitato di pietra. Non aspettava altro che lo spettro della ri-separazione si presentasse a Miguel per farci ripiombare con i piedi per terra e ricordarci i drammi che portano i bambini ad aessere accolti da una nuova famiglia. Miguel, 9 anni, è stato grandissimo: rannicchiato in un angolo per 5 minuti, Nelson appiccicato che non lo ha mollato un istante, tutti gli altri in silenzio, deve aver rivissuto il film della sua vita. Finchè, a un certo punto, ha deciso che era il momento di uscire. Ha preso le scarpe che gli ha portato German ed è uscito con tutti noi, tutti fuori - e domani è un altro giorno.
Diego

La Cognizione del Dolore











Carissimi, qui le emozioni hanno le stesse escursioni del clima: caldo, freddo, caldo, caldissimo, pioggia, freddo, caldo. Tutto in poche ore. Una ginnastica emotiva notevole.

Scusate se il racconto di oggi è ripetuto 2 volte ( versione Lucia e versione Diego) , ma ne abbiamo bisogno.




Stamattina alle 11.00 abbiamo avuto l'incontro presso l'ICBF per la cosidetta Integracion atto che formalizza di fatto il nulla osta da parte dell'ICBF al procedre con l'adozione presso il Tribunale dei minori. Dovrebbe essere un momento di approfondimento e verifica che l'abbinamento della coppia e dei bimbi funzioni. Eravamo un preparati ad un lungo colloquio da strizzzacervelli, mi ero preparata i punti focali da discutere con la psicologa, abbiamo portato il loro quaderni e loro disegni, ero anche curiosa ( e un pò ansiosa) di vedere la reazione dei bimbi alle domande della direttrice. Di fatto invece il nostro incontro si è risolto in puro atto formale: a noi genitori ci è stato chiesto se le cose andavano bene, se i bimbi erano adeguati alle nostre aspettative e se intendevamo procedere con l'adozione (qui abbiamo sgranato gli occhi: ma che razza di domanda è?!!). Poi si è rivolta a Miguel: stai bene con il tuo papito, stai bene con la tua mamita, cosa ti piace di papito cosa ti piace di mamita. Risposta: papito mi compra cose, mamita mi prepara i pasti. Immaginate le nostre facce. Una sintesi estrema pragmatica e cruda coerente però in chi convive da sempre con un istinto di sopravvivenza ipertrofico.


Brayan che è più scaltro e attrezzato per i rapporti sociali ci ha salvato tutti dall' atmosfera imbarazzante che si era creata, ha capito infatti che doveva dire l'unica cosa che tutti aspettavano "... y mucho amor "


Così con un respiro di sollievo abbiamo ottenuto il documento firmato e in tutta fretta siamo andati in tribunale e alle 12.00 era tutto finito e un pò frastornati ci siamo trovati al risorante a festeggiare l'evento con una scodella di frjoles ( fagioli) uno dei loro cibi preferiti ( e qui apro una parentesi per ricordare la mia cara nonna Lucia famosa per essere una grande estimatrice di fagioli che sicuramente sarà contenta e fiera di questi ninos divoratori di legumi).



Ma la grande vera emozione del giorno era prevista nel pomeriggio di oggi. Avevamo infatti deciso con Elena ed Enrico di organizzare per il pomeriggio l'incontro dei 4 fratellini. Si è deciso di incontrarci a casa di Elena per festeggiare il suo compleanno.
Lo abbiamo detto ai bambini e, felici, si è deciso di passare al centro commerciale per comprare un regalino ad Elena a Nelson e a German.

L'incontro è stato emozionante, i bimbi felici si sono subito messi a giocare. Nelson, il più grande dei fratelli, ha fatto gli onori di casa. Tutto bene dunque, noi genitori a parlare, i bimbi di là a ridere e a giocare. La festa, le foto, la torta, i regali. Arriva l'ora dei saluti e di andare a casa. Miguel si raggomitola sul divano come spesso fa per attirare l'attenzione quando è contrariato per un rimprovero o per un diniego: bastano un pò di coccole e tutto si risolve. Questa volta no. Si chiude in rifiuto ostinato, German lo raggiunge e si mette accanto nella stessa identica posizione come per dire: questa volta non ci separerete mai. Miguel esplode in un pianto disperato e disperante per noi tutti che eravamo attorno impotenti. Ho provato raramente un dolore così forte. Smesso di piangere si è rifugiato in un angolo della stanza in un groviglio di ostinato mutismo. Diego ha usato la sua naturale sensinbilità nel gestire questo momento e ha fatto sì che tutta la famiglia uscisse di casa per accompagnarci fino in strada. Miguel si è ricomposto, si è alzato , si è vestito, è uscito docile, al marciapide si è fermato si è girato a cercarmi mi ha dato la mano, un bacio e insieme abbiamo attraversato la strada. Perchè questo bambino è stato capace di gridare il suo dolorre, di provare a ribellarsi, a riprendersi e a rassicurarci. Tutto da solo.
Abbiamo improvvisato una partitella di calcio in mezzo alla strada e ci siamo lasciati serenamente con la promessa di trovarci tutti domani al parco.
Stasera abbiamo cenato con patatine, choco crisp e caramelle. Poi lotta con i cuscini sul lettone. Stasera tutto è concesso
Lucia

martedì 27 luglio 2010







La luna di miele continua sotto la pioggia

Bene, sono passati 4 giorni (solo? mi sembra un anno!) da quando la cicogna nel suo giro del mondo mi ha catapultato tra gli uomini (il passaggio da maschio ad uomo avviene con l'assunzione di paternità -ed è stato questa assunzione di responsabilità del genere maschile il vero motore della sviluppo della civiltà umana, checchè ne dicano le donne!). Quindi anch'io - all'ultimo minuto valido, dopo 54 anni da quando (la stessa?) cicogna mi ha depositato su questa terra- ho compiuto questo gesto. Penso di meritarmi un benvenuto dagli altri maschi che sono diventati uomini, o no? Se a qualcuno interessa approfondire l'argomento sono pronto..
Uscendo dalla noiosa autorefernzialità, vi aggiorno sullo sviluppo di questa vicenda a quattro + quattro, una trazione megaintegrale che ci permetterà di affrontare terreni scivolosi, nevosi, impervi, dribblare psicologi, scartare assistenti sociali, tribunali, genitori apprensivi etc. Ciò che io ho visto fare in questi 4 giorni a Miguel Angel and Brayan Camillo ovviamente non lo potevo immaginare. Per quanto abbia tenuto a zero le aspettative per non turbare e turbarmi, vedere due esserini provenienti dalle piantagioni di caffè che un giorno andavano a scuola e tre giorni lavoravano nei campi usare la mia Nikon D90 ed il mio Iphone come nulla fosse è stata una discreta esperienza (più o meno come quando ho publicato il primo articolo su AIDS) - il primo giorno al parco, Miguel ha fatto una ventina di foto in sequenza del sottoscritto che giocava al pallone e la sera le faceva scorrere in sequenza rapida per creare effetto cinema. Brayan (7 anni) ha preso l'Iphone, si è scaricato Shakira (senza password) e si è messo a ballare. Prima sintesi: confermo quello che ho imparato al corso di direzione aziendale Bocconi: al mondo sopravvive chi si sa adattare, cioè modificarsi tempestivamente al mutare del contesto (più meno quello che diceva Darwin). Loro lo sanno fare, per la prima volta entrati in un cinema mi hanno costretto ad uscire per andare a comprare il popcorn perchè al cinema la gente mangia il popcorn. Però gli svantaggi di partenza non si possono azzerare in pochi giorni, neanche in Colombia dove i bambini affidati alle strutture pubbliche sono trattati in modo eccellente da tutti i punti di vista. E questo noi lo abbiamo potuto vedere dal loro rapporto con il cibo: non sono in grado di capire che a loro il cibo non mancherà mai più (crisi permettendo) e quindi si adattano a questo mutato contesto abbuffandosi come i peggiori medici ai buffet dei congressi (adesso che ci penso, un paio di volte ai congressi del CRO mi sono abbuffato indegnamente anch'io della crostata di mele). Si passa dallo yogurt alla verdura avanzata nei nostri piatti, al fatto che appeni ti giri dal piatto ti sparisce quel pezzo di carne che ti eri tenuto per ultimo- io sono solo riuscito a salvare n prezioso bicchiere ivino rosso cileno). A proposito, Lucia ha preparato la cena, i bimbi sono nervosi e io vi saluto affettuosamente con tanti besos.
Diego

venerdì 23 luglio 2010